di Felix B. Lecce

Torniamo indietro di tre secoli, al processo del 1633 contro Galileo. La sua tesi sulla rotazione della Terra su se stessa e della sua rivoluzione intorno al Sole aveva indignato politici, alti prelati e una gran parte degli scienziati del tempo. La celebre frase di Galileo «Eppur si muove» era il risultato di un'attenta analisi dei fatti osservabili. 


L'osservazione di quegli stessi fatti aveva portato in precedenza tutti gli scienziati dell’epoca a ritenere che fosse il Sole a ruotare intorno alla Terra, e che la Terra fosse quindi il centro dell'Universo. Loro si basavano anche sul buon senso: il Sole sorgeva da un lato e tramontava da un altro, quindi era evidente ruotasse. Quando vediamo qualcosa spostarsi, ci risulta che sia essa a muoversi! Ai luminari del tempo sembravano ragionamenti altamente probanti della loro ragione e… oggi sappiamo che si sbagliavano!

Conclusione: ogni volta che siamo attratti da un ragionamento perché ci sembra essere basato sul buon senso, domandiamoci se il buon senso sia l'unica buona ragione delle nostre deduzioni e se anche fosse così, ricordiamoci quello che ci ha insegnato la storia di Galileo Galilei: potremmo ugualmente sbagliarci!

Ciò che Galileo riteneva un'ipotesi molto probabile, oggi è un fatto assodato che nessuno contesta più. La sua osservazione lo portò a formulare anche altre teorie. Lui riteneva che, se era  la Terra a ruotare intorno al Sole, si poteva ragionevolmente (e già) affermare che fosse il Sole a trovarsi al centro dell’Universo, anziché la Terra. Incredibile, ma vero: le recenti scoperte scientifiche hanno dimostrato che anche quest’ultima teoria galileiana è errata! Anche i geni possono sbagliarsi.